Sabato 10 luglio i soci di Acmar, riuniti in Assemblea Ordinaria, hanno approvato con unanimità dei voti il bilancio dell’esercizio 2020, il 70° della sua storia (fu fondata nel 1951) e il 5° dall’omologa del concordato preventivo avvenuta nel 2016.
Come illustrato in apertura dei lavori dal Presidente Sebastiano Cusumano e dal Direttore Amministrativo Filippo Gualdi, la Cooperativa, che conta oggi 421 soci e 132 dipendenti, ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 31.996.000 euro e un patrimonio netto di 8.396.000 euro, proseguendo il suo cammino nel rispetto del Piano di concordato la cui chiusura è prevista entro la fine dell’anno.
Ha poi preso la parola il Direttore Generale Ruggero Rosetti, che ha analizzato le prospettive di Acmar nello scenario del settore delle costruzioni, già penalizzato da una crisi decennale e ulteriormente colpito dagli effetti della pandemia. Le speranze di ripartenza sono fondate anche sul piano di investimenti previsti dal PNRR, di cui una gran parte sarà destinata alle infrastrutture.
Acmar comunque vanta oggi un portafoglio lavori di oltre 100 milioni da sviluppare nel triennio 21/23. Tra le recenti acquisizioni spicca il contratto con Anas relativo ai lavori di ammodernamento del tronco Manduria-Lecce del valore di euro 13,6 milioni.
Tra le commesse più importanti in corso di realizzazione si segnala l’appalto di progettazione ed esecuzione dei lavori di prolungamento del Molo di Sopraflutto nel porto di Salerno del valore di circa euro 16,5 milioni.
Sono intervenuti anche Renato Lelli di AGCI, Eugenio Fusignani, Vicesindaco di Ravenna e Gianantonio Mingozzi, Presidente di TCR.