Storia

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DAL 1951 AD OGGI

L’A.C.M.A.R. Associazione Cooperativa Muratori & Affini Ravenna fu fondata il 5 gennaio 1951 su iniziativa di ventisette operai di fede repubblicana usciti dalla CMC di Ravenna, per fronteggiare gli effetti della grave crisi economico e sociale del territorio Ravennate, e sarà il primo passo della rifondazione di un movimento cooperativo che contribuirà a far sorgere nel 1952 l’Associazione Generale delle Cooperative italiane, A.G.C.I. Nonostante gli inizi incerti, in una Ravenna disastrata dalla guerra le cui prospettive di crescita si svilupparono vivacemente soltanto verso la fine degli anni cinquanta, la Cooperativa seppe cogliere le occasioni emergenti di un mercato locale sia pur difficile, rappresentato dai piani di ricostruzione e dalle prime revisioni urbanistiche.

LO SVILUPPO

Gli Anni ’60

Ben presto, grazie anche al costante potenziamento delle sue strutture l’A.C.M.A.R. varca i confini della provincia e della regione sull’esempio delle più importanti imprese concorrenti, acquisendo significative commesse soprattutto in Toscana, Piemonte, Marche e Liguria.

I consolidati rapporti con la clientela pubblica e privata, le buone relazioni col sistema bancario e industriale, le consentono di passare indenne fra le varie crisi cicliche di natura congiunturale e strutturale che in più occasioni travagliano il settore delle costruzioni. Crisi che, a partire da quella più perniciosa dei primi tempi degli anni ‘60, vengono via via superate attraverso svolte innovative dei processi produttivi in rapporto ci mutamenti di mercato, ma anche con sforzi strategici di posizionamento in nuovi mercati.

Con l’iscrizione all’Albo Nazionale Costruttori (ANC), avvenuto nel 1965 la cooperativa entra a far parte dell’albo di fiducia di molti enti locali e nazionali, ministeri, grandi aziende pubbliche ed a partecipazione statale, realizzando su loro commesse anche opere particolarmente significative, come confermano le iscrizioni anche per importi illimitati via via acquisite in 20 categorie diverse.

In quegli anni la cooperativa annovera oltre trecento maestranze, a maggioranza di soci, con diverse specializzazioni estese anche ai lavori di movimento terra, acquedottistica e di costruzione stradale.

Nuovi Scenari | Acmar

NUOVI SCENARI

I nuovi scenari postulano la formazione di consorzi e società miste con altri enti ed operatori pubblici e privati, una presenza su tutto il territorio nazionale ed inoltre, richiamano più stretti rapporti di collaborazione con l’industria, enti di ricerca e con operatori finanziari per la realizzazione di opere sempre più complesse. Si impongono anche maggiori collaborazioni nell’ambito dello stesso mondo cooperativo.

Nel 1975, assieme ad altre importanti imprese cooperative l’A.C.M.A.R. potenzia e contribuisce al rilancio del Consorzio Ciro Menotti, un ente abilitato a concorrere ai pubblici appalti che acquisirà valenza nazionale per conto della stessa A.G.C.I., destinandovi uomini e mezzi.

Da questa operazione di potenziamento commerciale nascono nuove opportunità di sviluppo e di penetrazione nei mercati, con una nutrita serie di partecipazioni che avvengono tramite consorzio in attività riguardanti i settori della acquedottistica, delle grandi infrastrutture, dell’edilizia Ospedaliera ed Universitaria, della grande viabilità, e del risanamento ambientale.

In questa fase, fondamentale per il futuro sviluppo, si consolidò la consapevolezza che una trasformazione da impresa esecutrice ad impresa promotrice di iniziative, anche in settori diversi, avrebbe consentito l’ulteriore espansione del campo di intervento su fronti di mercato caratterizzati da prospettive di sviluppo migliori.

Acmar Oggi | Acmar

ACMAR OGGI

Acmar è riuscita ad attraversare la lunga crisi che ha colpito il settore delle costruzioni negli ultimi dieci anni mantenendo la continuità aziendale grazie ai sacrifici dei soci, alle dismissioni di attività non strettamente connesse al core business, al progressivo abbandono di segmenti di mercato non più remunerativi e strategici, e ad una consistente riduzione dei costi fissi. Ottenuto in questo modo un riequilibrio economico-finanziario adeguato, l’azienda è presente sul mercato con una struttura più snella, che ha mantenuto le competenze e l’affidabilità maturate nella sua lunga storia.